Che cosa comporta per la Svizzera la pubblicazione dei modelli di pericolosità e rischio sismico europei?
In primavera 2022 sono stati presentati pubblicamente un modello aggiornato di pericolosità sismica e il primo modello paneuropeo di rischio sismico liberamente disponibile. A differenza dei modelli nazionali, quelli europei sono armonizzati oltre i confini dei singoli Stati. In questo modo supportano in particolare le valutazioni transnazionali e i relativi sforzi per arginare le possibili conseguenze dei terremoti.
I modelli di pericolosità e rischio sismico descrivono l’ubicazione, la frequenza e l’intensità delle scosse di terremoto prevedibili e le possibili conseguenze su edifici e abitanti. Un provvedimento importante per la prevenzione dei sismi basato sui modelli di pericolosità è l’elaborazione di norme edilizie che prevedano il rispetto di criteri antisismici nella costruzione. In Svizzera, tale compito spetta alla Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA), che si basa sulla stima della pericolosità a livello nazionale, realizzata dal Servizio Sismico Svizzero presso il PF di Zurigo, il cui ultimo aggiornamento risale al 2015.
Si tratta di una pratica comune nei paesi e nelle regioni per i quali esistono delle stime approfondite della pericolosità. Il motivo è che i modelli nazionali, a differenza di quelli europei, riescono a rappresentare con più precisione e una maggior risoluzione le condizioni locali. Tuttavia, la commissione competente della SIA studierà a fondo il nuovo modello europeo e analizzerà le possibili differenze rispetto a quello nazionale. Ad ogni modo, non si prevedono adeguamenti delle norme in vigore per la costruzione nel rispetto dei criteri antisismici (SIA 261 «Azioni sulle strutture portanti»).
In preparazione un modello di rischio sismico nazionale
A differenza della pericolosità sismica, la Svizzera non dispone ancora di un modello nazionale di rischio sismico. Il SED lo sta realizzando in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente e l’Ufficio federale della protezione della popolazione. Sarà pubblicato l’anno prossimo e illustrerà in modo molto dettagliato i danni prevedibilmente causati dai sismi in Svizzera. Come il modello di pericolosità sismica, anche quello nazionale di rischio sismico raffigurerà le particolarità della Svizzera con maggiore precisione rispetto a quello europeo, e pertanto sarà il primo riferimento per le analisi del rischio su scala elevetica. Tuttavia, il modello europeo è utile per realizzare comparazioni transnazionali e costituisce, inoltre, una valida base di confronto per il modello nazionale.
I risultati europei confermano l’analisi nazionale della pericolosità e forniscono indicazioni sulle regioni ad alto rischio
Dalle prime analisi del SED emerge che la stima europea della pericolosità sismica si discosta solo in minima parte da quella nazionale. Al momento mancano i riferimenti riguardo al rischio sismico, ma nel modello europeo Basilea e Ginevra spiccano tra le località svizzere caratterizzate da un rischio particolarmente elevato
Il risultato di Basilea non stupisce, dal momento che la zona riunisce tutti gli aspetti rilevanti per il rischio sismico: un’elevata concentrazione di abitanti e beni materiali, un’alta pericolosità sismica e molti edifici vulnerabili. Ginevra mostra una pericolosità sismica inferiore rispetto a Basilea. Tuttavia, per il modello di rischio europeo una zona di interferenza situata nelle Alpi francesi avrebbe un ruolo fondamentale nel generare eventuali scosse più lontane, ma potenzialmente intense. A questa condizione si aggiungono l’elevata densità demografica e di beni materiali e un parco immobiliare vulnerabile, costruito in gran parte su un sottofondo morbido, problematico in caso di terremoti (bacino sedimentario). A differenza di Zurigo, caratterizzata da condizioni di partenza simili, la zona centrale per la rappresentazione cartografica nel modello europeo di Ginevra si colloca su un’unica cella, mentre a Zurigo è distribuita su tre diverse. Ne consegue che secondo criteri meramente visivi, a Ginevra il rischio appare più alto rispetto ad esempio a Zurigo.
Il fatto che nel modello europeo di rischio sismico non spicchino altri territori urbani o aree svizzere particolarmente a rischio si riconduce inoltre prevalentemente a due fattori: in primo luogo, rispetto al resto di Europa le città svizzere sono piuttosto piccole, e pertanto denotano un rischio minore rispetto ai grandi agglomerati urbani. In secondo luogo, i risultati sono normalizzati con il rispettivo prodotto interno lordo (PIL). In altre parole, la stima del rischio tiene conto delle possibilità di un paese di arginare le conseguenze di eventuali sismi. Nel 2021, il PIL della Svizzera si è situato al secondo posto nella classifica europea, superato solo dal Lussemburgo. Il modello svizzero rappresenterà lo scenario di rischio sismico locale con maggiori sfaccettature: da un lato perché non è soggetto a ponderazioni di questo tipo e, dall’altro, perché considera set di dati supplementari, come ad esempio mappe di amplificazione del suolo più dettagliate e modelli della vulnerabilità degli edifici rivisti per la Svizzera.
Fonte: Servizio Sismico Svizzero SED / ETH Zurigo
Manuale per la valutazione post-sismica degli edifici
Il presente manuale tratta appunto di questo metodo. Sulla sua base esperti qualificati saranno ingrado di formulare una raccomandazione sul possibile riutilizzo di un edificio e su un suo eventuale cambiamento di destinazione.
Alertswiss – conoscere i pericoli
I terremoti sono provocati da improvvisi rilasci di tensione lungo le faglie della crosta terrestre. In Svizzera si registrano in media da 10 a 15 terremoti l’anno, abbastanza marcati da essere percepiti. Negli ultimi secoli, sismi di forte intensità si sono verificati solo in Paesi lontani dal nostro, ma non si può escludere che possano verificarsi anche in Svizzera. I terremoti sono imprevedibili: non è infatti possibile prevedere né il luogo né l’intensità delle scosse. Altre informazioni e raccomandazioni di comportamento sui terremoti: Link