24 Novembre 2025

L’intelligenza artificiale nello stato maggiore di crisi: un atout più che una rivoluzione

L’intelligenza artificiale può davvero rivoluzionare il lavoro dello stato maggiore di crisi? L’esercitazione INTELLIGENZA, svolta nell’ambito del CAS Gestione di crisi e resilienza organizzativa presso la Scuola universitaria professionale di Lucerna, aveva lo scopo di analizzare le opportunità e le sfide legate all’uso dell’IA nel lavoro di stato maggiore. I risultati ottenuti evidenziano che esistono delle opportunità, ma che l’integrazione dell’IA all’interno dello stato maggiore, senza un’adeguata formazione o l’intervento umano, rimane ancora teorica.

Uno scenario di blackout al centro dell’esercitazione

Immaginate un blackout su scala nazionale. La Centrale nazionale d’allarme (CENAL) deve valutare la situazione e pianificare le misure da adottare nel minor tempo possibile. Proprio questo scenario è stato al centro dell’esercitazione INTELLIGENZA, svolta nell’ambito del CAS Gestione di crisi e resilienza organizzativa presso la Scuola universitaria professionale di Lucerna (HSLU). Due gruppi hanno lavorato sulla stessa situazione: uno senza l’aiuto dell’IA, l’altro con l’ausilio di strumenti come ChatGPT e Perplexity.

L’IA offre rapidità, ma la sua efficacia è variabile

Il gruppo con l’IA è stato in grado di elaborare più rapidamente le informazioni e di fornire nuovi punti di vista. Tuttavia, è emerso che, senza una formazione adeguata, le squadre perdevano molto tempo nell’utilizzo di questi strumenti. Inoltre, i risultati dipendono fortemente dalla qualità dei prompt e devono sempre essere esaminati in modo critico. Lavorare in parallelo con più sistemi di IA ha anche complicato la comunicazione all’interno del gruppo.

L’apporto umano rimane indispensabile

Il gruppo senza l’IA ha lavorato in modo più calmo e convenzionale, ottenendo risultati affidabili in termini di qualità. Tuttavia, l’elaborazione manuale delle informazioni ha richiesto più tempo. Il confronto ha messo in luce che l’IA può completare e accelerare il lavoro (ad esempio nell’elaborazione di grandi quantità di informazioni), ma l’esperienza e l’intuizione degli specialisti, nonché l’interazione tra le persone coinvolte, rimangono essenziali, indipendentemente dall’IA.

Quali esigenze sono state individuate?

Affinché l’IA sia efficace nel lavoro di stato maggiore, è necessario individuare e integrare diverse esigenze:

– Formazione e ricerca: tutti i collaboratori e le collaboratrici dello stato maggiore dovrebbero apprendere conoscenze di base sull’uso dell’IA. Parallelamente, potrebbero essere avviati lavori di ricerca orientati alla pratica.

– Organizzazione: lo stato maggiore dovrebbe integrare gli strumenti dell’IA nel proprio portafoglio e aggiungere nel proprio organigramma il ruolo di specialista in IA.

– Condizioni quadro: è fondamentale stabilire standard e basi giuridiche chiare per garantire un uso responsabile e regolamentato dell’IA.

– Partner internazionali: le esperienze e lo scambio con partner stranieri favoriscono il progresso nell’uso degli strumenti dell’IA anche nell’ambiente di lavoro specifico dello stato maggiore.

Conclusione

L’IA ha il potenziale di rendere il lavoro di stato maggiore più efficiente e completo. Tuttavia, dipende molto da come viene utilizzata dagli esseri umani. In concreto, ciò significa che prima impareremo a usare l’IA in modo responsabile ed efficace, meglio saremo preparati ad affrontare le crisi future.

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata sul sito web della HSLU, che potete trovare qui: https://blog.hslu.ch/ibrweiterbildung/2025/11/21/ki-im-notfall-und-krisenstab-eine-sinnvolle-ergaenzung/

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