La Svizzera è quasi tutta a rischio zecche
Chi trascorre del tempo nella natura, dovrebbe prestare molta attenzione alle zecche, soprattutto all’inizio dell’estate. Nel 2020, il numero di casi di encefalite da zecche, conosciuta anche come meningoencefalite primaverile-estiva (TBE), nonché i casi di malattia di Lyme, hanno raggiunto nuovi livelli record. Il Laboratorio Spiez collabora con il Centro nazionale di riferimento dell’UFSP per le malattie trasmesse dalle zecche (CNRZ).
Da alcuni anni, tutta la Svizzera, ad eccezione dei cantoni di Ginevra e Ticino, è considerata zona a rischio zecche. Quasi ovunque sotto i 2000 metri di altitudine si corre infatti il rischio di essere punti da zecche che sono portatrici di agenti patogeni. I due agenti patogeni più comuni veicolati dalle zecche sono il batterio Borreliosi o malattia di Lyme, accertato in quasi metà delle zecche, e il virus dell’encefalite da zecche. Per fortuna, meno dell’uno per cento delle zecche sono portatrici di quest’ultimo.
Meningoencefalite primaverile-estiva (TBE)
Nonostante le fluttuazioni, le statistiche mostrano chiaramente che i casi di TBE in Svizzera sono in forte crescita. Mentre dal 2000 al 2015 circa si registravano in media 100-250 casi di TBE all’anno, nel 2018 dne sono stati contati quasi 400, valore addirittura superato nel 2020.
Casi di TBE registrati annualmente in Svizzera
Chi viene punto da una zecca infetta da TBE può sviluppare sintomi simil-influenzali nei successivi 7 – 14 giorni, ma la maggior parte delle persone non mostra alcun segno di malattia. Dopo un periodo asintomatico, nel 5 – 15 % dei casi viene colpito il sistema nervoso centrale con sintomi come cefalee, fotofobia, vertigini, difficoltà di concentrazione e di deambulazione. Questi sintomi possono persistere per settimane o mesi.
Malattia di Lyme
La malattia di Lyme, o borreliosi, è trasmessa dalle zecche anche più frequentemente della TBE. L’Ufficio federale della sanità pubblica stima che in Svizzera ogni anno circa 10’000 persone contraggano la malattia di Lyme. Inoltre, a differenza della TBE, contro la borreliosi non esistono vaccini. Esistono diversi tipi di batteri Borrelia. A seconda del tipo, sono colpiti organi diversi nel corso della malattia. Il primo sintomo può essere un arrossamento nel punto della puntura della zecca, che si allarga formando degli anelli per poi scomparire nel giro di alcuni giorni o settimane. In alcuni soggetti, dopo diverse settimane, mesi o addirittura anni subentra un secondo stadio, in cui possono manifestarsi problemi alle articolazioni, al sistema nervoso, alla pelle e sporadicamente al cuore. Un’infezione da Borrelia può essere trattata con antibiotici. Se non viene riconosciuta in tempo o trattata adeguatamente, ne può conseguire una disabilità permanente.
Contrariamente a quanto si crede, le zecche non si lasciano cadere dagli alberi sulle loro vittime, ma rimangono attaccate a persone o animali che sfiorano fili d’erba, rami e cespugli. Le zecche infatti non vivono sugli alberi, bensì nel sottobosco, nelle siepi, nei cespugli e nei prati.
Centro di riferimento nazionale per le malattie trasmesse da zecche (NRZK)
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) gestisce un Centro di riferimento nazionale per le malattie trasmesse da zecche (CNRZ). Questo centro ha il compito di fornire diagnosi di conferma e di riferimento per i patogeni trasmessi da zecche rilevabili in campioni umani in Svizzera. L’NRZK sostiene l’UFSP nel monitoraggio delle malattie trasmesse dalle zecche (in particolare la malattia di Lyme, la TBE e la febbre Q) e riunisce specialisti di varie discipline al fine di sviluppare misure di prevenzione per queste malattie.
Il centro di riferimento è composto da tre partner contrattuali: l’istituto di ricerca ADMED Microbiology del Canton Neuchâtel, l’Istituto Microbiologico dell’Ospedale Universitario del Canton Vaud e il Laboratorio Spiez, che è responsabile della TBE e dell’amministrazione dell’NRZK. Le attività dell’NRZC sono supervisionate da un gruppo di monitoraggio scientifico. L’NRZK fornisce informazioni sulle attuali procedure diagnostiche, sui test di nuova generazione e sulla biologia dei vari patogeni.
Come proteggersi dalle zecche?
- Indossare abiti aderenti
- Evitare il sottobosco
- Usare uno spray repellente per insetti
- Dopo essere stati nella natura, controllare che non vi siano zecche sul corpo (questo vale anche per gli animali domestici!), prestando particolare attenzione alle aree dove la pelle è sottile e ricca di vasi sanguigni, come il cavo popliteo (dietro il ginocchio) e le ascelle; anche l’inguine, il collo e la testa sono aree privilegiate dalle zecche.
- Per prevenire la TBE è disponibile una vaccinazione sicura ed efficace. ⇒Più info qui