Terremoto in Myanmar: coordinamento degli aiuti internazionali sul posto
Un fortissimo terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar, provocando migliaia di vittime. I soccorritori sono posti di fronte a enormi sfide: le infrastrutture distrutte, le condizioni politiche precarie e le risorse insufficienti ostacolano gli aiuti. Le squadre d’intervento locali e le squadre d’aiuto internazionali stanno facendo il possibile per trarre in salvo i sopravvissuti e far fronte alla crisi umanitaria.
Il 28 marzo 2025, un terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar, causando ingenti danni, soprattutto nelle regioni del Sagaing e del Mandalay. Il numero delle vittime è stimato a oltre 3500 [stato al 08.04.2025] e si contano migliaia di feriti e senzatetto. Anche nei Paesi confinanti si registrano danni e perdite umane, ad esempio a Bangkok (Thailandia) e nella provincia di Yunnan nella Cina meridionale. Bangkok, costruita su terreno sedimentoso, ne è rimasta particolarmente colpita.
La reazione della protezione della popolazione locale
Dopo il terremoto, in Myanmar è stato immediatamente dichiarato lo stato d’emergenza nazionale. Per gestire la catastrofe, le autorità locali e le forze di soccorso si sono trovate confrontate con enormi sfide: le infrastrutture danneggiate, come ponti e strade, rendono difficile l’accesso alle regioni devastate e la fornitura di beni di prima necessità. A causa di tre cliniche completamente distrutte e ospedali danneggiati, l’assistenza medica ai pazienti è ostacolata. La crisi politica e umanitaria in corso in Myanmar rende le operazioni di salvataggio ancora più difficili. Dal 2021, infatti, il Myanmar è in balia di una guerra civile.
Aiuto internazionale
Dopo il forte terremoto, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato il massimo livello di allerta (livello 3). L’ONU si è mobilitato per fornire misure di sostegno e mettere a disposizione prodotti e attrezzature mediche agli ospedali. Una delle sfide consiste nel fornire il materiale lì dove le necessità sono maggiori; ciò avviene grazie alle informazioni fornite dalle forze di soccorso locali. Grazie all’esperienza raccolta dopo il grave terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, si sa quali sono le priorità relative al materiale da fornire (p. es. cura di ferite e fratture ossee). Diversi Paesi, come Cina, India e Stati Uniti, forniscono sostegno finanziario e di personale. La Svizzera, dal canto suo, ha inviato tre esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) per valutare la situazione e fornire kit igienici.
Insegnamenti per la protezione della popolazione svizzera
Il terremoto che ha devastato il Myanmar ci ricorda quanto sia importante reagire rapidamente e in modo coordinato (a livello internazionale) in caso di catastrofe. Per la protezione della popolazione svizzera si possono trarre le seguenti importanti conclusioni:
Promuovere un comportamento corretto e la resilienza della popolazione: dopo un grave terremoto, il pericolo non è scongiurato. Molte persone sostano in zone a rischio, per esempio in prossimità di edifici pericolanti, e questo rappresenta un grande rischio in caso di scosse di assestamento. Nelle prime ore dopo una catastrofe, i soccorritori locali svolgono spesso un ruolo decisivo nei primi soccorsi. La Svizzera punta quindi sulla sensibilizzazione, affinché la popolazione sappia comportarsi correttamente dopo un forte terremoto, e su sistemi di comunicazione moderni che consentono la diffusione rapida di informazioni. Al contempo deve essere coordinata la gestione degli aiutanti spontanei, per garantire la loro incolumità.
Ottimizzare l’uso della tecnologia: in Myanmar, gli esperti si avvalgono di droni e immagini satellitari per cartografare le zone distrutte e coordinare gli interventi di soccorso tra cui anche i partner della protezione della popolazione.
Considerare le sfide logistiche: il terremoto ha dimostrato il forte impatto di un’infrastruttura distrutta sulle operazioni di soccorso. In Svizzera, l’Organizzazione per la gestione dei danni sismici (SOE) contribuisce alla verifica rapida ed efficiente degli edifici in caso di catastrofe.
Rafforzare la cooperazione internazionale: una collaborazione efficace tra le forze d’intervento e le squadre di soccorso internazionali presuppone un’attenta pianificazione degli aiuti internazionali. La Svizzera rafforza la sua partecipazione alle reti globali di protezione contro le catastrofi e ottimizza i protocolli d’emergenza per un’integrazione ottimale di esperti e beni di prima necessità provenienti dall’estero nella gestione degli eventi in Svizzera.
Leggete l’articolo completo sulla rivista dell’UFPP qui.
Bild: Persone che sgomberano le macerie degli edifici distrutti dal terremoto. (AP Photo)


