Costruzioni di protezione
Il tema degli impianti della protezione civile utilizzati come alloggi per richiedenti l’asilo, recentemente affrontato da numerosi mezzi mediatici, ha scatenato accese discussioni. Nelle apposite rubriche e nei forum online, la popolazione ha espresso la sua preoccupazione di trovarsi negato un posto in un rifugio in caso d’emergenza perché già occupato da profughi.
È vero che gli impianti di protezione e i rifugi sono destinati alla protezione della popolazione, ma non tutti hanno la stessa funzione. In Svizzera ci sono circa 360’000 rifugi per persone e circa 2’300 impianti di protezione. Secondo l’ordinanza sulla protezione civile, i rifugi devono resistere agli effetti delle armi moderne, vale a dire soprattutto alle armi NBC e all’impatto ravvicinato delle armi convenzionali. Vi sono però delle differenze sostanziali. Mentre gli impianti di protezione servono principalmente alla condotta e alla disponibilità operativa dei mezzi della protezione della popolazione, i rifugi dispongono di posti protetti per la popolazione e di spazi per la custodia sicura dei beni culturali mobili.
Che cos’è un impianto di protezione?
Il termine «impianto di protezione» comprende diversi tipi di costruzioni, come ad esempio i posti di comando, gli impianti d’apprestamento, i centri sanitari protetti e gli ospedali protetti. Gli impianti di protezione servono a garantire la capacità di condotta e la disponibilità operativa dei mezzi della protezione della popolazione. Ogni impianto svolge una funzione importante. Di regola sono a disposizione della protezione civile e degli altri partner della protezione della popolazione (per es. dei pompieri) come depositi del materiale o per lo svolgimento di corsi d’istruzione. In tempo di pace è possibile utilizzarli anche per scopi privati, ad esempio come sale prova per gruppi musicali o locali di associazioni.
In generale è il proprietario dell’impianto, ossia il cantone o il comune, a decidere in quale grado operativo tenere l’impianto e come utilizzarlo in tempo di pace. In caso d’intervento, gli impianti vengono utilizzati dai partner della protezione della popolazione. Maggiori informazioni si trovano nel sito dell’Ufficio federale della protezione della popolazione.
Centri sanitari e ospedali protetti
Per una parte della popolazione, i cantoni sono tenuti a mantenere posti letto protetti sotterranei per pazienti . Il Servizio sanitario coordinato (SSC) ha scelto sette ospedali protetti designati «attivi con statuto speciale SSC». Questi si trovano a Burgdorf, Coira, Herisau, Lugano, Neuchâtel, Sierre e Stans. I cantoni gestiscono inoltre degli ospedali protetti supplementari: nel 2012 in Svizzera si contavano 31 ospedali protetti «attivi» e 17 centri sanitari protetti «attivi». La disponibilità operativa degli ospedali e dei centri sanitari protetti «inattivi» è finalizzata solo a un conflitto armato. Maggiori dettagli sulla differenza tra ospedali e centri sanitari protetti «attivi» e «inattivi» si trovano nella rivista Protezione della popolazione del marzo 2012.
Che cos’è un rifugio?
Al contrario degli impianti di protezione, i rifugi servono a proteggere la popolazione o a custodire in un luogo sicuro beni culturali mobili. I rifugi sono molto adatti come alloggi di fortuna in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza, ma sono concepiti e realizzati per proteggere la popolazione in caso di conflitto armato. 1964 è stato sancito l’obbligo di realizzare un rifugio in tutte le nuove costruzioni. Il principio «un posto protetto per ogni abitante» è stato mantenuto anche nella revisione della legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile e dell’ordinanza sulla protezione civile del 2012. Le disposizioni che disciplinano l’obbligo di costruire un rifugio nelle nuove costruzioni e negli edifici abitativi cambiano da comune a comune.
Il tipo di rifugio più conosciuto è il rifugio privato realizzato nella cantina di case mono- e plurifamiliari. Questo comprende generalmente posti protetti per da 5 a 50 persone, a seconda delle dimensioni dell’edificio. Se non ci sono rifugi privati a sufficienza, i comuni sono tenuti a mettere a disposizione rifugi pubblici. I rifugi privati o pubblici di maggiori dimensioni dispongono fino a duecento posti protetti. I rifugi sono concepiti in modo tale da permettere anche un soggiorno prolungato: l’impianto di ventilazione fornisce l’ossigeno necessario, materiali speciali assorbono il calore e l’umidità, e sono disponibili servizi igienici. I rifugi speciali, ad esempio in autorimesse sotterranee o in case di cura o per anziani, sono molto semplici e, come la maggior parte dei rifugi privati, utilizzati per scopi quotidiani. Se non costruiscono il rifugio poiché il fabbisogno di posti protetti nel comune è coperto o per altri motivi, i proprietari di un edificio devono versare un contributo sostitutivo al comune.
Il controllo periodico dei rifugi compete al cantone e al comune: gli ispettori controllano fino a cento dettagli, importanti per il buon funzionamento del rifugio. In questo modo si garantisce la migliore protezione possibile degli abitanti della Svizzera in caso di conflitto armato.
Dove si trova il mio rifugio?
I rifugi possono essere utilizzati per brevi soggiorni anche in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza, ma sono concepiti principalmente in previsione di un conflitto armato. L’uso dei rifugi in caso di catastrofe costituisce solo un’eccezione. Le misure di protezione da adottare in caso di catastrofi e situazioni d’emergenza dipendono in larga misura dall’evento concreto e dal tempo a disposizione. In caso di pericolo concreto, le autorità diramano via radio le istruzioni di comportamento. In questi casi, viene ordinata solo raramente la permanenza nel rifugio. Per molte minacce, ad esempio le pandemie o le interruzioni di corrente, un soggiorno nel rifugio non avrebbe alcun senso, e in caso di inondazione è addirittura da evitare.
I comuni sono tenuti a elaborare un piano d’attribuzione della popolazione ai rifugi. Dato che al momento attuale la Svizzera non è minacciata da un conflitto armato diretto, non è necessario informare preventivamente la popolazione in merito al piano d’attribuzione. L’attribuzione della popolazione ai rifugi sarà resa nota al più tardi quando la situazione nel campo della politica di sicurezza lo renderà necessario. Se volete ugualmente sapere dove si trova il posto protetto che vi è stato assegnato, potete rivolgervi direttamente al vostro comune.