16 Ottobre 2024

Scambio di conoscenze nell’ambito della misurazione della radioattività e delle misure di protezione su incarico dell’AIEA

Nell’ambito di una collaborazione promossa dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), collaboratori dell’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), e più precisamente della divisione Centrale nazionale d’allarme e gestione degli eventi (NEOC) e del Laboratorio di Spiez, hanno contribuito a formare esperti in radioprotezione in Slovenia. In un corso di tre giorni hanno spiegato i principi della misurazione della radioattività, della modellazione e della valutazione della situazione radiologica, della deduzione di misure di protezione adeguate nonché degli aspetti forensi della raccolta dei campioni in loco e della loro successiva analisi in laboratorio.

Uno dei compiti principali della Centrale nazionale d’allarme presso l’UFPP è quello di ordinare le misure necessarie per proteggere la popolazione in caso di evento con aumento della radioattività. Quando e dove vengono ordinate quali misure dipende dall’esposizione alla radiazione prevista o (già) presente. La modellizzazione della situazione radiologica, che consente di capire se, quando e dove si deve prevedere un pericolo radiologico elevato per la popolazione, si basa su simulazioni computerizzate, calcoli della propagazione ed eventuali valori misurati. In caso di evento, la CENAL si avvale dell’organizzazione incaricata dei prelievi e delle misurazioni per misurare la radioattività. Alcuni team di misurazione svizzeri impiegano un software sloveno per la visualizzazione dei mandati e la trasmissione dei risultati di misurazione alla CENAL. Da questa collaborazione è nato l’interesse da parte degli omologhi sloveni di approfittare delle conoscenze della CENAL.

Il Laboratorio di Spiez, anch’esso insediato presso l’UFPP, dispone di elevate competenze nell’analisi di campioni e nello svolgimento di misurazioni specifiche con l’ausilio di vari tipi di dispositivi portatili. Grazie alla scienza forense nucleare è possibile ad esempio risalire alla sorgente di una sostanza radioattiva rilasciata intenzionalmente. Nell’ambito dello smaltimento dei campioni radioattivi la Slovenia ha manifestato il suo interesse per una formazione all’AIEA.

A seguito di questa richiesta, in settembre si è tenuto un corso a Lublijana in cui esperti svizzeri hanno illustrato ai loro omologhi sloveni i propri metodi di lavoro e di collaborazione. Al corso hanno partecipato una trentina di persone fra esperti dell’organizzazione di misurazione slovena, dell’autorità di vigilanza nucleare e decisori ed esperti in radioprotezione della centrale nucleare di Krsko. È stato inoltre presentato e discusso l’assetto dell’organizzazione di misurazione di entrambi i Paesi.

Una grande sfida è trasmettere le conoscenze degli esperti in radioattività alle organizzazioni della protezione della popolazione, chiamate ad attuare misure immediate per proteggere la popolazione. Per risolvere questo problema, in Svizzera un ambito fondamentale di condotta dell’organizzazione d’intervento della CENAL è responsabile sia di effettuare le misurazioni sul campo e le analisi in laboratorio, sia di attuare le misure immediate in caso di eventi con aumento della radioattività. Si tratta di un team guidato da specialisti che gestisce la rete svizzera di misurazione della radioattività NADAM e che a seconda della situazione può ricorrere anche a mezzi di misurazione mobili di altre organizzazioni, per esempio della N-SIDDPS. Per misurare la radioattività dall’aria, la CENAL dispone di un proprio team di misurazione composto da ufficiali di milizia che effettua voli di misurazione mediante un elicottero. In caso di incidente radiologico la CENAL sfrutta inoltre le competenze del Laboratorio di Spiez. Per addestrare la collaborazione tra i vari elementi dell’organizzazione di misurazione e garantire un funzionamento rapido e senza intoppi, la CENAL svolge regolarmente delle esercitazioni.

Questa collaborazione tra esperti è stata molto proficua per gli omologhi sloveni. È emerso in particolare che le organizzazioni di misurazione in Slovenia e in Svizzera operano in modo simile. Gli esperti sloveni sono però ancora poco pratici ad integrare le competenze specialistiche nei processi decisionali e di condotta della protezione della popolazione. Le esperienze degli esperti svizzeri sono state ascoltate e discusse con grande interesse. Anche il team svizzero ha potuto approfittare dello scambio, in quanto ha permesso di fare nuove conoscenze e di confrontare la propria struttura organizzativa con quella di altri Paesi.

Questo corso è stato finanziato dall’AIEA e aveva come obiettivo di promuovere la sicurezza radiologica attraverso lo scambio di conoscenze nella protezione d’emergenza in caso di incidente radiologico. Mettendo a disposizione i propri esperti e le loro conoscenze la Svizzera ha dato un contributo importante al suo raggiungimento.

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