15 Marzo 2018

Il Laboratorio Spiez in missione all’estero

Le conoscenze tecniche del Laboratorio Spiez sono richieste in tutto il mondo. Dalla fine della Guerra fredda, i collaboratori del Laboratorio Spiez hanno preso parte a numerose missioni per il disarmo e il controllo degli armamenti. Ma l’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) sostiene l’ONU anche in missioni a favore dell’ambiente e della salute. Missioni di cui beneficia anche la Svizzera.

In missione per l’ONU

Con la corsa al nucleare della Corea del Nord e dell’Iran, la comunità mondiale sta assistendo al riproliferare delle armi atomiche nella politica di sicurezza internazionale. Le notizie relative all’impiego ripetuto di aggressivi chimici nella guerra civile in Siria, hanno destato non poche preoccupazioni. Le armi di distruzione di massa sono pertanto una minaccia tutt’altro che scongiurata. Anzi, è uno dei problemi più gravosi per la sicurezza della Svizzera e la protezione della popolazione. Alla luce della situazione globale, le sfide cui devono far fronte le autorità sono diventate più ardue; ciò vale tanto per i servizi informazioni, quanto per le autorità di polizia e, non da ultimo, la Protezione NBC, l’attività principale del Laboratorio Spiez. Negli ultimi anni, il Laboratorio Spiez – in quanto interfaccia tra scienza e politica – è stato oggetto di un numero crescente di richieste provenienti dall’estero, segnatamente per il controllo degli armamenti, la Protezione NBC e la sicurezza interna. Da tutto il mondo ormai ci si avvale dell’esperienza specialistica del Laboratorio Spiez per progredire nei negoziati sul disarmo e migliorare la protezione contro i pericoli nucleari, biologici e chimici.

Un grafico illustra su due pagine i Paesi europei, africani e asiatici in cui il Laboratorio Spiez ha svolto delle missioni dal 1984 a oggi.
Missioni internazionali del Laboratorio Spiez 1984–2017

Disarmo e promovimento della pace

Nonostante gli ultimi sviluppi in Siria, Corea del Nord e altri focolai di conflitto, la collaborazione internazionale per il disarmo, il promovimento della pace e la gestione dei conflitti sta diventando sempre più importante. Dalla fine della Guerra fredda, i collaboratori del Laboratorio Spiez hanno partecipato a numerose missioni per il disarmo e il controllo degli armamenti. Con il passare degli anni, il Laboratorio Spiez è assurto a istituto riconosciuto a livello mondiale nell’ambito della politica estera e di sicurezza della Svizzera. Il Laboratorio Spiez ha stretto partenariati con l’ONU, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) e l’Agenzia internazionale per l’energia atomi- ca (AIEA). Considerato uno dei migliori laboratori specializzati nell’analisi degli aggressivi chimici, ha lavorato intensamente soprattutto per l’OPAC e dimostrato, per esempio, che nella guerra civile in Siria era stato usato il gas sarin contro la popolazione civile, un aggressivo a base di gas nervino.

Una persona in tenuta di protezione è seduta in un laboratorio e ha in mano una fiala.
Grazie alle analisi del Laboratorio Spiez nel 2013 la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite è stata in grado di fornire le prove dell’impiego di armi chimiche nella guerra civile siriana.

Interessi svizzeri tutelati

L’impegno internazionale del Laboratorio Spiez favorisce indirettamente anche la Svizzera. Le crisi rilevanti per la protezione della popolazione assumono dimensioni globali e le esperienze maturate all’estero consentono di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze tecnico-scientifiche, di fare esperienza sul campo, di lavorare su campioni reali in condizioni difficili e di interagire con esperti.

Anche ambiente e sanità

I lavori teorici e sperimentali condotti nell’ambito della Protezione NBC permettono di sviluppare conoscenze interdisciplinari applicabili anche in altri ambiti. Il Laboratorio Spiez utilizza le conoscenze tecnico-scientifiche in modo trasversale e sinergico in materia di disarmo e di controllo degli armamenti nonché per svolgere analisi in campo ambientale e sanitario. Durante l’epidemia che ha colpito la Guinea nel 2014 e 2015, il Laboratorio Spiez ha condotto sul luogo analisi diagnostiche dell’agente patogeno Ebola nell’ambito del Global Outbreak Alert and Response Network dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Questa rete è stata creata per sostenere e coordinare più velocemente le risposte globali alle nuove epidemie ed è composta da squadre internazionali e interdisciplinari che offrono il proprio sostegno in caso di scoppio di un’epidemia di portata globale. L’epidemia di Ebola scoppiata nel 2014 nell’Africa occidentale ha messo in ginocchio i sistemi sanitari dei paesi colpiti. Ma non sono state risparmiate nemmeno le infrastrutture dei paesi industrializzati. In Europa e negli Stati Uniti sono bastati pochi pazienti infetti per contagiare altrettanti infermieri. Questo ha messo in evidenza la necessità di promuovere adeguate campagne d’informazione e di offrire corsi di formazione, anche in Svizzera. Soprattutto in caso di minaccia pandemica, per proteggere in modo efficace la popolazione non basta agire alle frontiere nazionali.

Una donna lavora alla scatola a guanti (glovebox).
I collaboratori del laboratorio mobile dovevano introdurre i campioni ad uno ad uno nel glovebox per inattivarli chimicamente

Commissioni ambientali

Quale istituto specializzato di un Paese neutrale, il Laboratorio Spiez è spesso chiamato dall’ONU a far parte di commissioni ambientali in aree di conflitto, ad esempio per chiarire eventuali contaminazioni connesse all’utilizzo di munizioni all’uranio impoverito (DU) – un prodotto di scarto dei processi di arricchimento dell’uranio. In ambito militare l’uranio impoverito viene utilizzato, grazie alla sua elevata densità, soprattutto come munizione perforante. Questo materiale leggermente radioattivo può tuttavia disperdersi nell’ambiente e avere effetti dannosi. Anche se il rischio per la salute è trascurabile per chi sosta per breve tempo nelle zone contaminate – purché vengano rispettate determinate misure precauzionali – l’utilizzo di questo materiale può generare preoccupazione tra la popolazione e impone chiarimenti da parte del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). L’ONU si è avvalso più volte del Laboratorio Spiez per svolgere indagini nelle aree di crisi, ad esempio in Kosovo, Iraq, Libano e Bosnia-Erzegovina. Il Laboratorio Spiez è richiesto anche per commissioni ambientali non connesse ad azioni militari. In una missione, per esempio, è stato incaricato di fare chiarezza sulle conseguenze a lungo termine dei depositi abusivi di rifiuti tossici scoperti in Costa d’Avorio.

In un intervento sul campo un uomo procede a una misurazione tendendo un contatore Geiger contro la parete della fossa profonda in cui si trova.
Intervento sul campo in Libano per la detezione di uranio impoverito (2006).

Riconoscimenti

Nel 2009, l’ONU ha premiato il Laboratorio Spiez con il «Green Star Award» per le indagini condotte in campo ambientale. Questo premio è assegnato a organizzazioni, singole persone o governi che si impegnano per la sostenibilità, la responsabilità globale o forniscono un importante contributo in caso di disastri ambientali e catastrofi. Durante le missioni internazionali, siano esse ambientali o di disarmo, il Laboratorio Spiez deve sostenere soltanto i costi per il personale. Eventuali spese di viaggio, alloggio e per la sicurezza vengono assunte dalle organizzazioni internazionali. I benefici di questo impegno sono concreti. Con le esercitazioni non sarebbe infatti possibile acquisire in Svizzera un’esperienza equivalente sul terreno o in laboratorio. La protezione della popolazione in Svizzera trae quindi un beneficio concreto da questo impegno.

Ulteriore informationi

Ulteriori articoli sulle missioni internazionali del Laboratorio Spiez si trovano nell’ultimo numero della rivista «Protezione della popolazione».

 

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